Si festeggia l’11 novembre, giorno della Sua sepoltura.
Nel periodo che va dalla festa di San Michele al Natale, giunge la festa di San Martino che compie un gesto significativo: nella libertà, rinunciare ad una parte di sé per accogliere l’altro nello spirito di condivisione.
Martino da Tours nacque intorno al 317 da una nobile famiglia. Si convertì al cristianesimo da adolescente, dopo l’episodio del mantello; superando molte difficoltà si iscrisse tra i catecumeni per prepararsi al Battesimo;fu battezzato intorno ai vent’anni ma dovette ancora a lungo rimanere nell’esercito dove diede testimonianza di tolleranza comprensione rispetto e fraternità. Dopo vent’anni di carriera militare, divenne Vescovo di Tours nel 371.
“L’estate di San Martino” ogni anno ci ricorda il calore del cuore come indispensabile via a Cristo.
San Paolo VI ha esplicato l‘atto di carità del Santo: “San Martino, Vescovo di Tours, morto alla fine del quarto secolo (nel 397, lo stesso anno della morte di S. Ambrogio), è tuttora famoso per l’episodio di Amiens. Martino era allora ufficiale della guardia imperiale a cavallo, forse non ancora ventenne; incontrò un giorno d’inverno, alle porte della città, un povero mendicante, intirizzito e spoglio, a cui nessuno badava. Martino non aveva denaro con sé, ma aveva fin d’allora grande cuore : con un magnifico colpo di spada tagliò in due la sua clamide, cioè la sopravveste militare, e ne diede una metà al mendicante. San Martino si volta indietro; spesso il povero lo vediamo, passiamo oltre e poi ci volgiamo indietro. Spesso ci accorgiamo sempre in ritardo del bisogno dell’altro e nel momento in cui interveniamo siamo già in ritardo: la carità si fa chiedendo scusa di non averla fatta prima. La notte successiva all’episodio, Martino (che non era ancora battezzato) vide Cristo in sogno coperto con la parte del suo mantello, ch’egli aveva dato al povero sconosciuto, e sentì Cristo : “Martino, (ancora catecumeno), mi ha coperto con questa veste”.
Questa scena ha fatto la delizia degli artisti, ma ancor più quella dei cristiani, che hanno visto in essa un anticipato riflesso della parola di Gesù all’ultimo giudizio: «Quando avete beneficato uno dei miei minimi fratelli, l’avete fatto a me». È una parola stupenda e formidabile: Gesù si mette al posto di ogni uomo sofferente; chi soccorre lui, soccorre Gesù. La festa di San Martino è particolarmente sentita in tante città italiane ed anche a Magnago.
Le Parole della Fede: Carità
La Carità, insieme a Fede e Speranza, è una Virtù teologale.
La carità si affida all’umiltà e all’amore sincero, siamo tutti fragili e bisognosi della misericordia, della bontà, della compassione, della consolazione e del perdono del Signore.
“Siamo liberi nel servire; ci troviamo pienamente nella misura in cui ci doniamo; possediamo la vita se la perdiamo“, dice Papa Francesco. Quello che non dobbiamo mai dimenticare è che la carità ha la sua origine e la sua essenza in Dio stesso; la carità è l’abbraccio di Dio nostro Padre ad ogni uomo. Tu come ti fai strumento della carità e dell’amore di Dio?